I ragazzi della Nickel by Colson Whitehead

I ragazzi della Nickel by Colson Whitehead

autore:Colson Whitehead
La lingua: ita
Format: epub
ISBN: 9788852096440
editore: Mondadori
pubblicato: 2019-07-22T12:00:00+00:00


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Qualche canaglia aveva sfondato la testa alle renne. Era normale trovarle un po’ rovinate dopo le feste, quando i ragazzi si radunavano per imballare i delicati oggetti del festival di Natale. Ma lì c’erano corna piegate, una zampa rotta che penzolava da un brandello di articolazione. Una scena di malvagio vandalismo.

«Guardate qui» disse la signorina Baker, risucchiando l’aria tra i denti. La signorina Baker era un’insegnante piuttosto giovane per la Nickel, con la tendenza a ribollire di sdegno. La sua rabbia costante nasceva dalle condizioni deplorevoli dell’aula di arte degli studenti di colore, dai materiali disorganizzati, da una resistenza ai miglioramenti da lei introdotti che si poteva interpretare solo come istituzionale. I giovani insegnanti non restavano mai a lungo alla Nickel. «Tutto questo lavoro.»

Turner tirò fuori dal cranio della renna il giornale appallottolato e lo spiegò. Il titolo forniva un verdetto sul primo dibattito fra Nixon e Kennedy: DISFATTA. «Questa è spacciata» disse.

Elwood alzò la mano. «Signorina Baker, vuole che rifacciamo tutte le renne o solo le teste?»

«I corpi credo che possiamo recuperarli» rispose l’insegnante. Fece una smorfia e si raccolse i riccioli rossi in una crocchia. «Fate solo le teste. Ritoccate la pelliccia sui corpi e l’anno prossimo ricominceremo da capo.»

Ogni anno una carovana di famiglie arrivava dal nord della Florida, da Georgia e Alabama per visitare la Fiera di Natale. Era l’orgoglio dell’amministrazione, una ricca raccolta fondi per dimostrare che la rieducazione non era solo un nobile concetto, ma anche un progetto realizzabile. Un’impresa non da poco, che richiedeva una notevole preparazione. Otto chilometri di luci colorate pendevano dai cedri e tracciavano i contorni dei tetti nel campus meridionale. Il Babbo Natale di dieci metri all’inizio del viale veniva montato con una gru. Le istruzioni per l’assemblaggio del trenino a vapore che girava intorno al campo di football venivano tramandate da decenni come gli antichi testi di una setta religiosa.

Il festival dell’anno precedente aveva attirato più di centomila visitatori. Non c’era motivo, sosteneva il preside Hardee, per cui i bravi ragazzi della Nickel Academy non potessero fare ancora meglio.

Gli studenti bianchi erano addetti alla costruzione e al riassemblaggio dei grandi oggetti – la gigantesca slitta, il diorama della Natività, i binari del trenino – e gli studenti neri si occupavano di dipingerli. Ritocchi, nuove aggiunte. Correggere gli errori artistici di ragazzi meno meticolosi e dare una rinfrescata ai soliti vecchi articoli. Lungo i vialetti dei dormitori erano schierati bastoncini di zucchero alti un metro, che invariabilmente necessitavano di una nuova mano di vernice rossa e bianca. Le enormi cartoline di Natale formato poster riproducevano vignette sul Polo Nord, personaggi di fiabe famose come Hänsel e Gretel e I tre porcellini, scene della Bibbia. Se ne stavano inclinate sui loro sostegni lungo i viali della scuola come se adornassero l’atrio di un maestoso teatro.

Gli studenti amavano quel periodo dell’anno; ad alcuni ricordava i Natali passati a casa, per quanto infelici, per altri rappresentava la prima vera vacanza della loro vita. Tutti, sia neri che bianchi, ricevevano regali – su



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